È un vero e proprio allarme salute quello che è stato recentemente lanciato dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il relazione alle ultime ricerche sulla stato dell’inquinamento del pianeta. I dati, purtroppo, parlano chiaro: il 92% della popolazione mondiale respira aria inquinata. Ma è ancora più impressionante la stima delle vittime prodotte dall’inquinamento, quasi 7 milioni di persone solo negli ultimi anni.
Le rilevazioni sono state messe in atto in quasi 3.000 siti in tutto il pianeta e hanno fornito valori praticamente doppi rispetto all’ultima valutazione. Sono stati analizzati i valori di particolato ma anche di solfati, nitrati, ammoniaca, cloruro di sodio e polveri.
Si tratta di valori che già adesso (e non nel 2030 data prevista per la riduzione dell’aumento delle temperature medie del pianeta previste dagli accordi della COP21) stanno avendo effetti devastanti sulla salute: “Nel 2012”, ci informa l’OMS, “una persona su nove è morta a causa dell’inquinamento dell’aria”. Sono soprattutto le categorie più deboli quelle ad essere colpite con forza maggiore:
L’inquinamento atmosferico continua ad avere un costo sulla salute delle popolazioni più vulnerabili – donne, bambini e gli anziani, ha detto in un comunicato stampa la dott.ssa Flavia Bustreo, assistente direttore generale presso l’OMS. Perché le persone godano di una buona salute, devono respirare aria pulita dal loro primo respiro fino all’ultimo.
Circa il 90% delle morti per inquinamento è avvenuto in paesi a reddito medio-basso, i due terzi nel Sudest asiatico e nel Pacifico occidentale. Ma anche i paesi più sviluppati, dove, almeno sulla carta, è maggiore l’attenzione per la salute dei cittadini, hanno pagato a caro prezzo la corsa sfrenata alla produzione industriale e alla crescita economica: in America i morti sono stati 93000, mentre in Europa si è raggiunta la cifra record di 190.000 di decessi.
Il 94% di questi ultimi, secondo i ricercatori dell’OMS, è dovuto a malattie non trasmissibili: malattie cardiovascolari, ictus, broncopneumopatia cronica ostruttiva e cancro ai polmoni. In Italia i morti per queste cause sono circa 21mila (6.400 per cancro ai polmoni, 5.800 per ictus, 8.300 per malattie cardiovascolari). La zona maggiormente inquinata secondo gli esperti dell’OMS sarebbe proprio quella maggiormente industrializzata che va dalla Lombardia alla pianura Padana.
Duro il commento di Maria Neria, direttore della salute pubblica dell’OMS e del Dipartimento ambiente: “Ora abbiamo i dati di quanti cittadini sono muoiono di inquinamento atmosferico. Ora non ci sono scuse per non agire”.