Neve rossa: uno degli spettacoli più affascinante offerti dalla natura, tanto bello da vedere, quanto però potenzialmente traumatico per il clima dell’intero pianeta. Ci stiamo riferendo all’incredibile fenomeno causato dalle alghe della “neve rossa”, organismi che, secondo studi recenti, ricoprono un ruolo fondamentale nello scioglimento dei ghiacciai dell’Artico e, di conseguenza, nell’aumento del livello delle acque nell’Oceano Atlantico.
Le nuove ricerche del GFZ, Helmholtz Centre di Potsdam, pubblicate negli ultimi mesi su Nature Communications, parlano chiaro e devono metterci in allerta: i modelli climatici della Terra stanno andando incontro a sostanziali modifiche e tutto è collegato con lo scioglimento dei ghiacci ai Poli. La “neve rossa” potrebbe seriamente giocare il suo ruolo in tutto ciò e bisogna intervenire in qualche modo.
Ma di cosa si tratta, e cosa c’è alla base di questa strana colorazione assunta dal manto nevoso? Soprattutto, quali sono i suoi rapporti con il clima di tutto il pianeta? Quello della “neve rossa” è un fenomeno causato dalla presenza in alta quota, in particolare nelle regioni polari, di organismi unicellulari appartenenti alla stessa classe delle alghe verdi.
La colorazione dal rosa al rosso è però dovuta ai carotenoidi e al meccanismo di protezione adottato dalle spore dell’alga nei confronti dei raggi ultravioletti del sole. Il colore rosso contribuisce inoltre ad assorbire anche il calore e fornisce all’alga acqua liquida quando la neve si scioglie.
In che modo? Il manto nevoso e la crosta ghiacciata si ricoprono di una pigmentazione che può influire negativamente sulla loro capacità di riflettere la luce del sole, ovvero su quell’effetto chiamato “albedo”. Le alghe infatti “scuriscono” la superficie della neve e contribuiscono a un maggiore assorbimento del calore. Ecco così spiegato come un’alga possa portare ad un più rapido scioglimento dei ghiacci, scioglimento che, come è noto, non fa altro che portare ad un aumento del livello delle acque, con tutte le conseguenze ad esso annesse.
Secondo i ricercatori – che hanno attentamente analizzato campioni di neve e ghiaccio provenienti dalla Groenlandia, dall’Islanda e dalle Isole Svalbard – la “neve rossa” riduce l’albedo di almeno il 13% durante la stagione estiva.
“Un effetto importante”, sottolineano, “che deve essere preso in considerazione nei futuri modelli climatici” e che deve essere studiato ancora negli anni a venire per poterci meglio preparare a dei cambiamenti anche drastici con cui, se non interveniamo, avremmo presto a che fare.