I numerosi crolli di alberi che ancora una volta si sono verificati in molti comuni del Lazio testimoniano il difficile stato vegetativo che caratterizza il nostro patrimonio arboreo urbano. Nel crollo di un albero esiste un evidente rapporto tra il suo stato di criticità statica e l’insieme delle concause esterne in grado di aumentare la probabilità dell’evento.
Un albero sano, ben radicato ed in assenza di azioni di disturbo è estremamente improbabile che ceda e si schianti, al contrario un albero in condizioni di salute non ottimali, che ha subito traumi ed amputazioni di porzioni radicali è molto probabile che, specie in consociazione con eventi esterni importanti – come ad esempio le forti raffiche di vento che in queste ore hanno investito la nostra regione – ceda o si sradichi.
Proprio per queste ragioni, dunque, l’attenzione sullo stato fitosanitario e fitostatico degli alberi, soprattutto di quelli ubicati in città, nei centri abitati e in prossimità delle strade dovrebbe essere certamente maggiore.
Come Dottori Agronomi e Forestali, Tecnici con competenze esclusive nella valutazione della stabilità degli alberi, da tempo chiediamo a istituzioni ed enti di governo monitoraggio e impegno sullo stato di salute dei patrimoni arborei urbani e stradali, e restiamo a disposizione per questo tipo di attività di controllo che, se effettuate con regolarità, contribuirebbe a dare risultati decisivi nel contrasto dei crolli di alberi. Bisogna lavorare sulla prevenzione e non, sic et simpliciter, sull’emergenza.
Così, in una nota, Patrizio Zucca, Presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali del Lazio