È arrivato come anno l’atteso rapporto di Legambiente sui comuni ricicloni e quest’anno, finalmente, il verdetto è migliore delle previsioni. I comuni del nord sono sempre i migliori ma importanti migliorie si stanno riscontrando anche al centro e al sud.
Oltre 3 milioni di cittadini sono come si sul dire “rifiuti-free” pari a quasi 500 comuni liberi dalla spazzatura: in testa, con l’82%, come anticipato c’è sempre il nord. Basti pensare che i consorzi della prima parte della classifica al di sotto dei 100 mila abitanti, con un contenimento della produzione al di sotto dei 50 Kg all’anno per abitante, sono tutti del Trentino.
Quanto alle percentuali regione per regione, maglia rosa al Veneto che mantiene la percentuale più alta di Comuni virtuosi (29,2%); segue il Friuli Venezia Giulia (27,8%) e il Trentino Alto Adige (18,7%). Tra i capoluoghi migliori, ci sono Pordenone, Treviso, Belluno e Trento.
È quanto emerso dal rapporto presentato a Roma nel corso della giornata conclusiva del ‘IV Ecoforum‘ (e in cui si premia il contenimento della produzione di rifiuti selezionando solo i Comuni che producono meno di 75 kg di rifiuto secco indifferenziato per abitante all’anno). Un buon punto fermo ma, naturalmente, in particolare al centro Italia c’è ancora molto da fare.
Stiamo disegnando un Paese che va bene – è stato il commento del ministro all’Ambiente Gian Luca Galletti – ma abbiamo ancora qualcosa che non va perché quando penso al 35-40% di rifiuti che ancora vanno in discarica mi vengono i capelli dritti. I nuovi obiettivi Ue dovrebbero essere il 10% o il 5% di rifiuti in discarica, e il 70% di differenziata. Voglio arrivarci. Alle Regioni e ai Comuni dico però che non voglio più rifiuti che girino per l’Italia o all’estero come delle palle da bowling. Venitemi a dire come volete fare a raggiungere quegli obiettivi ma venite con piani credibili. Insomma pensateci voi, a qual è la cosa migliore da fare per raggiungere questi obiettivi.
Il ministro, insomma, è sempre più convinto che le leggi esistenti funzionino sono i piccoli enti a dover fare di più e i singoli cittadini che devono imparare a sensibilizzarsi su questo delicato argomento.
Non dobbiamo fare nuove leggi – ha aggiunto lo stesso – né sulla raccolta differenziata né sullo smaltimento. La dimostrazione che le leggi funzionano, per esempio, è qui oggi davanti a noi, con risultati eccezionali. Anzi, semmai il problema non è quello di aggiungere ma di sburocratizzare, togliere qualche norma per i Comuni.